Questa è una delle cose che mi viene chiesta più spesso da amici e parenti.
Così come è facile sentirmi dire da un paziente che vedo per la prima volta: «Fino ad ora non sono venuto perché non sapevo cosa avrei dovuto dire o fare».
In realtà, non c’è nessuna regola SU cosa bisogna dire.
Così come non c’è niente da fare.
C’è da esporre il motivo -come si può, come si vuole- il motivo per cui si è lì.
Tenendo conto che ogni psicoterapeuta segue comunque il suo modello e ha un suo stile, posso dunque parlare solo di me, di cosa faccio io quando un paziente entra per la prima volta nel mio studio.
Intanto, la durata: il primo colloquio (telefonare per appuntamento!) dura circa un’ora, e può arrivare a un’ora e mezza.
Chi viene da me deve cercare di esporre -come vuole e come gli riesce- quello che lo ha spinto a telefonarmi: chi parla per la prima volta con uno psicoterapeuta ha bisogno di poterlo fare con calma, e senza assilli, e io non gli metto nessuna fretta.
Faccio anche poche domande, perché chi ho di fronte per la prima volta deve poter esprimere ciò che ha dentro nel modo che più gli aggrada.
E’ il suo modo che deve venir fuori. Non il mio.
Se non riesce a parlare, viene incoraggiato, ma senza troppe insistenze o pressioni: chi vuole, però, può anche star zitto a lungo: si comunica in tanti modi, e il silenzio è un modo di esporre quello che si ha dentro.
Dopo un’ora, un’ora e mezza, l’incontro va a finire.
Ogni tanto, non sempre, faccio qualche riflessione, e se necessario invito il paziente a tornare un’altra volta, per approfondire quello che ha detto e conoscerci meglio. E’ molto importante che il paziente mi trovi sintonico a lui, e a volte rivedersi fa bene per capire anche questo aspetto.
Difficilmente consiglio io l’inizio di una psicoterapia: è sempre meglio che a decidere sia chi mi ha consultato.
Ma una tale decisione non viene mai presa -salvo casi rarissimi- durante il primo incontro: sempre meglio non precipitare le cose, vedersi di nuovo, e poi decidere.
Il primo incontro termina dunque con un possibile altro appuntamento, anche se è possibile che il paziente decida subito di iniziare una psicoterapia.
E’ con la seconda o terza seduta, che invito chi ho di fronte a decidere se trova utile continuare o no.
Nel caso voglia continuare a vedermi, e dunque voglia iniziare una psicoterapia, si stabilisce in che giorno ed in che ora della settimana si svolgeranno le sedute, il relativo costo e le modalità di pagamento.
Vengono poi fissati alcuni punti chiave della terapia, e ci si dà un appuntamento: e la terapia inizia.
E’ una terapia come quelle che prescrivono i colleghi medici?
Anche. Soprattutto, è un modo per esprimersi con le proprie luci e le proprie ombre.